Evangelii Gaudium - esortazione apostolica di

Papa Francesco

associazione@amicidilourdes.it

torna a Notiziario XX_1

 

 

 

Il nostro affetto e la nostra ammirazione per Papa Francesco, non può esimerci ad una lettura profonda della sua esortazione per capirlo in profondità, seguirlo nel suo  insegnamento e conoscere quale Chiesa ha in mente.
Al n° 3  scrive:
Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno , a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno possa pensare che questo invito non è per lui, perchè “ nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore”. Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Questo è il momento per dire a Gesù Cristo: “ Signore, mi sono lasciato ingannare, in mille maniere sono fuggito dal tuo amore, però sono qui un’altra volta per rinnovare la mia alleanza con te. Ho bisogno di te. Riscattami di nuovo Signore, accettami ancora una volta fra le tue braccia redentrici”. Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare “ settanta volte sette”(Mt 18,22) ci dà l’esempio: Egli perdona settanta volte sette. Torna a caricarci sulle sue spalle una volta dopo l’altra. Nessuno potrà toglierci la dignità che ci conferisce questo amore infinito e incrollabile. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia, Non fuggiamo dalla risurrezione di Gesù, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada. Nulla possa più della sua vita che ci spinge in avanti!


e alla fine dell’Esortazione parla di MARIA, LA MADRE DELL’EVANGELIZZAZIONE:
Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria, Lei radunava i discepoli per invocarlo (At1,14), e così ha reso possibile l’esplosione missionaria che avvenne a Pentecoste. Lei è la Madre della Chiesa evangelizzatrice e senza di lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della nuova evangelizzazione.
Sulla croce, quando Cristo soffriva nella sua carne il drammatico incontro tra il peccato del mondo e la misericordia divina, potè vedere ai suoi piedi la presenza consolante della Madre e dell’amico.In quel momento cruciale, prima di dichiarare compiuta l’opera che il Padre gli aveva affidato, Gesù disse a Maria:” Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse all’amico amato:” Ecco tua Madre!” ( Gv19,26-27). Queste parole di Gesù sulla soglia della morte non esprimono in primo luogo una preoccupazione compassionevole verso sua madre, ma sono piuttosto una formula di rivelazione che manifesta il mistero di una speciale missione salvifica. Gesù ci lascia sua madre come madre nostra. Solo dopo aver fatto questo Gesù ha potuto sentire che “tutto era compiuto” (Gv19,28).
Ai piedi della croce, nell’ora suprema della nuova creazione, Cristo ci conduce a Maria. Ci conduce a Lei perchè non vuole che camminiamo senza una madre, e il popolo legge in quell’immagine materna tutti i misteri del Vangelo. Al Signore non piace che manchi alla sua Chiesa l’icona femminile. Ella, che lo generò con tanta fede, accompagna pure” il resto della sua discendenza ... quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù” (Ap 12,17). ......
Maria è colei che sa trasformare una grotta per animali nella casa di Gesù, con alcune povere fasce e una montagna di tenerezza. Lei è la piccola serva del Padre che trasalisce di gioia nella lode. E’ l’amica sempre attenta perchè non venga a mancare il vino nella nostra vita. E’ colei che ha il cuore trafitto dalla spada, che comprende tutte le pene. Quale madre di tutti, è segno di speranza per i popoli che soffrono le doglie del parto finchè non germogli la giustizia. E’ la missionaria che si avvicina a noi per accompagnarci nella vita, aprendo i cuori alla fede con il suo affetto materno. Come una vera madre, cammina con noi, combatte con noi, ed effonde incessantemente la vicinanza dell’ amore di Dio..... Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa: Perchè ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti........ Le chiediamo che con la sua preghiera materna ci aiuti affinchè la Chiesa diventi una casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

torna a Notiziario XX_1